Note di biografia gramsciana, e sulle vittime italiane delle epurazioni staliniane
Lettera di Antonio Gramsci, in Milano, a Teresina Gramsci, del
20 febbraio 1928
● originale conservato in Fondo Gramsci, Fondazione Istituto Antonio Gramsci, Roma
● G. descrive la sua «noia», le sue preoccupazioni
● «La corrispondenza è la mia più grande distrazione. Ma pochissima gente mi scrive» «Io sono rimasto preso, così come durante la guerra si poteva cadere prigionieri, sapendo che questo poteva avvenire e che poteva avvenire di peggio»