
Note di biografia gramsciana, e sulle vittime italiane delle epurazioni staliniane
 Lettera    di Antonio Gramsci, in Turi,  a Tania Schucht, del 
  19 maggio 1930
● originale conservato in Fondo Gramsci,  6o/217,  Fondazione Istituto Antonio Gramsci, Roma  
● Lettera risentita sulla «curiosa concezione» che T. avrebbe «sulla sua condizione carceraria» 
 
● Questa la lettera con le note considerazioni su i due carceri, quello «costituito dalle quattro mura, dalla grata, dalla bocca di lupo, ecc. ecc.» e «l'altro carcere [...] costituito dall'essere tagliato fuori non solo dalla vita sociale, ma anche dalla vita famigliare, ecc. ecc.». E poi ancora: «Potevo preventivar i colpi degli avversari che combattevo, non potevo preventivare che dei colpi mi sarebbero arrivati anche da altre parti, da dove meno potevo sospettarli». A chi e a che cosa G. pensi non è ovviamente esplicito: «la cosa è molto complicata, molto complicata e difficle a spiegarsi completamente (anche per la questione delle muraglie non metaforiche)».
● Per una valutazione del significato profondo dei passi significativi di questa lettera - a favore di una delle  due possibili interpretazioni: che G. stia riferendosi solo a Julia e al suo venir meno affettivo, oppure ai compagni di partito - si deve probabilmente analizzare con attenzione i fatti e le circostanze dei precedenti 4/6 mesi della vita di Gramsci, e delle vicende politiche del PCdI
   
 
     
 
          
 
 
 			 
 			 
 			 
 			 
 			