Note di biografia gramsciana, e sulle vittime italiane delle epurazioni staliniane
Lettera di Antonio Gramsci, in Turi, a Tania Schucht, del
15 agosto 1932
● originale conservato in Fondo Gramsci, 6q/324, Fondazione Istituto Antonio Gramsci, Roma
● Considerazioni amareggiate sulla difficoltà di corrispondere con Julia, date le dichiarate incapacità a concentrarsi. Rimprovero a Tania di avere «idee cosí false sulla mia vita, che il carcere sia immaginato in modo cosí idilliaco ed arcadico», di essere la «fonte di giudizio di una tale immagine allo sciroppo di rose»; ma si noti anche la frase sibillina che «credo possa esserci altra fonte ancora, forse più superficialmente ottimista e tendenziosa». E ancora: «tante volte ti ho detto di non prendere nessuna iniziativa che mi riguarda, senza avermene parlato e avere avuto il mio consenso».
● Risponde a:
Lettera di Tania Schucht a Antonio Gramsci del 9 agosto 1932