Lettera di Antonio Gramsci, in Turi, a Tania Schucht, del
2 luglio 1933
● originale conservato in Fondo Gramsci, 6r/381, Fondazione Istituto Antonio Gramsci, Roma
● Lettera estremamente mesta: «sono immensamente stanco»
● Vedi conclusione, sul perché sia «in carcere da sette anni e [abbia] sacrificato la sua esistenza»
Vedi nota redazionale con un estratto da lettera inedita di T. a Sraffa del 5/7 (FIG, Fondo Gramsci 1d/163) dove T. racconta come il contenuto delle lettera sia stato considerato «offensivo» nei suoi confronti da un facente direttore del carcere