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Note di biografia gramsciana,
e sulle vittime italiane delle epurazioni staliniane

I miei articoli

scritto da mario il 25 gennaio 2020 16:58:07; ultima revisione: 14 novembre 2020 12:13:21
Articoli
Gli esiti della mia piccola ricerca su Gramsci e le epurazioni staliniane

Il gruppo di quattro testi raccolti nella pagina Articoli di gramsci.giustizia.org è il risultato di una ricerca iniziata circa dieci anni fa (ma svolta a tempo perso, con molti periodi di pausa) per soddisfare sopratutto una curiosità sulla biografia di Antonio Gramsci: quali informazioni egli potè avere circa il coinvolgimento, come vittime o come conniventi, di militanti e dirigenti comunisti italiani nelle Grandi Epurazioni staliniane in URSS, al tempo degli ultimi anni della sua vita, dal 1934 al 1937; quali furono le sue nozione e comprensione dei tragici eventi sovietici; e se egli stesso potè sentirsene condizionato, e nel caso come.

In effetti non saprei nemmeno oggi come rispondere a tali quesiti, o se si possa rispondervi (forse Gramsci non ebbe il tempo di rifletterci, forse non si rese conto di quel che stava accadendo in URSS, forse tacque stante la salute velocemente declinante, forse .... ), ma nel frattempo diverse mie ignoranze mi si sono chiarite, e questi articoli presentano le mie piccole scoperte.

Il primo articolo, sulla commovente storia di  Elena Mariottini, nasce da un indiretto accenno alla sua vicenda in una lettera di Tatiana Schucht, del 12 Maggio 1937, a Piero Sraffa. La cognata di Gramsci si lamentava - “è una vera indecenza” - per un articolo apparso sul Il Messaggero di Roma di quello stesso giorno, di chiara ispirazione fascista, articolo che speculava sulla vicenda della Mariottini per calunniare Gramsci. Purtroppo vittima di quell'articolo fu anche la Mariottini, perché esservi nominata certo non la aiutò a rendere nota la sua storia e le sue sofferenze e semmai rinforzò la damnatio memoriae su tutto l'ambiente della Sinistra comunista italiana a cui ella appartenne. 

Il secondo articolo, su Luigi Calligaris, illustra con grande evidenza, grazie sopratutto alla scoperta d'archivio di alcune sue lettere, il percorso tragico che portò un buon numero di antifascisti italiani emigranti politici davanti ai plotoni di fucilazione in URSS, e indica con grande precisione chi sapeva, chi poteva sapere e non volle, chi doveva ricordare e non lo fece.

Sia per Elena Mariottini sia per Luigi Calligaris, credo di aver (ri)scoperto due militanti sconfitti dagli eventi e dagli uomini, ma di grande onestà e dignità, la cui memoria è giusto ricordare e onorare.

Il terzo artcolo (piuttosto lungo) espone e commenta alcuni documenti Comintern con Elenchi di emigranti politici  italiani in URSS, e le loro vicende - per un buon numero tragiche e fatali - durante la Grandi epurazioni staliniane. Una parte dell'articolo cerca di ricostruire il percorso, ostacolato da una pervicace omertà,  del difficile recupero in Italia della memoria di quella stagione e dei nomi delle vittime.  Studi di diversi autori, dopo il 1989, avevano già ricostruito le linee essenziali di quello che era successo nella piccola comunità degli emi granti politici italiani in URSS, ma l'analisi degli elenchi credo fornisca qualche informazione nuova. In un paio di sezioni formulo inoltre delle domande su aspetti a mio parere meritevoli di ulteriore approfondimento, documenti da ritrovare e responsabilità di singoli e di gruppo da appurare.

A partire dal tentativo di chiarire le circostanze di un articolo de L'Unità del 1935 su un matrimonio celebrato a Formia mentre vi si trovavano sia Gramsci, allora ricoverato nella casa di cura Cusumano, sia Bordiga, in casa della moglie, il quarto articolo ridiscute quello che credo si sappia sulle condizioni di Gramsci negli ultimi anni della sua vita, da circa la fine del 1934 all'aprile 1937, e ciò che fu intrapreso per cercare di assicurarne la sopravvivenza, nel difficilissimo contesto di quegli anni. E si cerca di capire anche perché l'immagine qui sotto riprodotta -del tutto calunniosa- sia inclusa in un album illustrato pubblicato nel 1947 a cura del Centro Diffusione Stampa del PCI in occasione del «Decimo anniversario della morte di Gramsci».
 

Antonio Gramsci, a cura del Centro Diffusione Stampa del PCI in occasione del «Decimo anniversario della morte di Gramsci», disegno di Domenico Purificato
da Antonio Gramsci, a cura del Centro Diffusione Stampa del PCI in occasione del «Decimo anniversario della morte di Gramsci», Roma, 1947, disegno di Domenico Purificato. (Scansione cortesia della Biblioteca della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, Bologna).




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