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Note di biografia gramsciana,
e sulle vittime italiane delle epurazioni staliniane

Epistolario Gramsciano

scritto da Redazione il 29 gennaio 2018 18:12:19; ultima revisione: 13 settembre 2022 18:51:38
Epistolario
Timeline dell'epistolario gramsciano

gramsci.giustizia.org presenta l'epistolario gramsciano in modi che speriamo possano essere di aiuto a studiarne i contenuti e la dinamica degli invii  tra Gramsci e i suoi corrispondenti. Usufruendo delle edizioni a stampa da tempo disponibili ai lettori e agli studiosi, presentiamo le scansioni di quelle edizioni, pagina per pagina, mediante un applicativo web - in particolare mediante un indice presentato mediante una timeline - che dovrebbe permettere modalità di consultazione più articolate dell'insieme delle lettere.  Per ora, Febbraio 2018, presento  l'epistolario gramsciano a partire dalla data dell'arresto di Gramsci nel 1926.

Nell'epistolario gramsciamo - per il periodo dall'arresto nel novembre 1926 alla morte nell'aprile 1937 - crediamo debbano  essere comprese l'insieme di missive (lettere, cartoline, carte postali, telegrammi, ecc.) inviate da Antonio Gramsci recluso ai suoi corrispondenti, e da questi a lui, ma anche le missive corrisposte dal cerchio di persone vicine a Gramsci - oltre a qualche altra di ulteriori corrispondenti di quest'ultimi, se su questioni attinenti alla situazione di Gramsci.

È noto che durante gli anni di prigionia la principale corrispondente di Gramsci fu Tania (Tatiana) Schucht, sorella di Julia Schucht,  moglie di Gramsci. Tatiana svolse il ruolo di raccordo sia tra Gramsci e la moglie, e i giovani figli, a Mosca, sia tra Gramsci e Piero Sraffa, amico e sodale di Gramsci da lunga data nonché tramite con il centro estero (in esilio) del PCdI. È poi sicuramente da includere nell'epistolario la corrispondenza di Tania con il padre Apollon Schucht e con le sorelle, Julia e la maggiore Eugenia, spesso se non sempre con commenti su Gramsci, la sua situazione e le iniziative a suo favore, nonché fonte principale per capire le difficoltà della relazione matrimoniale a distanza di Gramsci. L'epistolario deve inoltre ovviamente includere le lettere, sia di Tania sia di Gramsci stesso, con la famiglia di origine di Gramsci, in particolare con la madre Giuseppina Marcias in Gramsci, la sorella Teresina e il fratello Carlo, oltre a qualche altra rilevante tra i membri della famiglia. Del primo periodo di confino e prigionia - prima della condanna e dell'essere Gramsci sottoposto a un regime carcerario più restrittivo - sono alcune lettere con altri esponenti comunisti, quali Berti e Bordiga. Deve essere poi inclusa qualche altra lettera sparsa, tra cui la nota e forse 'provocatoria' lettera di Grieco. Infine dovrebbero essere incluse quelle tra Sraffa e esponenti del PCdI, Togliatti incluso, e tra Sraffa, il padre e lo zio Mariano D'Amelio, come noto questi ultimi costituirono un canale di intervento a favore di Gramsci nelle istituzioni giudiziarie italiane del tempo.

Non tutto l'epistolario gramsciano noto è pubblicato, ma quasi tutti gli originali, a parte poche eccezioni, sembrono  essere nelle disponibilità della Fondazione Istituto Gramsci (FIG) di Roma. Una piccola storia nella storia è quella di come gli autografi di Gramsci, oltre alle lettere ovviamente I Quaderni, siano usciti nel 1938 dall'Italia, passati dagli archivi del Comintern a Mosca e poi tornati in Italia, nelle disponibilità del PCI e oggi della FIG, un storia in gran parte già ricostruita da alcuni contributi di  Daniele Chiara. Per le lettere degli altri corrispondenti, esse sono giunte agli archivi del PCI, e quindi alla FIG che gli ha ereditati, per una serie di donazioni, fin dagli anni '60 del secolo scorso, da parte di Carlo Gramsci, di Piero Sraffa e di membri della famiglia Schucht, per ultimo nei primi anni 2000 da parte di Antonio Gramsci Jr., nipote di Antonio Gramsci. Purtroppo ad oggi non abbiamo potuto consultare i fondi della FIG (se non per un paio di visite) e non sappiamo se la Fondazione abbia adottato un criterio di numerazione e identificazione univoca di tutte gli elementi dell'epistolario. Il censimento completo dell'epistolario gramsciano, compreso le epistole ancora inedite, con ricostruzione dei tempi e modi della conservazione archivistica,  io spero sia prima o poi realizzato. Sappiamo dell'Edizione nazionale degli scritti di Antonio Gramsci, di cui sono stati realizzati i primi due volumi dell'Epistolario - gennaio 1906-dicembre 1922, pubblicato nel 2009, e gennaio-novembre 1923, pubblicato nel 2011 - e il cui piano completo include nove volumi, di cui uno dei Carteggi paralleli (1926-1937); di quest'ultimo ignoriamo i criteri di selezione.

Avrei voluto ma non ho  potuto precisare meglio cosa debba essere considerato una epistola dell'epistolario. Il problema è sopratutto il seguente: per le restrizioni carcerarie, o per semplici esigenze di ottimizzazione postale, una stessa missiva dell'epistolario gramsciano, composta da un busta e alcuni fogli, con un determinato mittente, inviata a un determinato indirizzo e destinatario, poteva spesso contenere fogli, o parti di fogli, provenienti o destinate a corrispondenti diversi, per es. quando Tania includeva e/o ricopiava lettere della moglie a Gramsci, o quando Gramsci inviava a Tania anche un foglio da inoltrare alla moglie. Da un punto più strettamente filologico sarebbe quindi innanzitutto opportuno precisare cosa si intenda per una epistola; una prima formulazione potrebbe essere: una epistola è una missiva composta di carte e/o fogli, del formato e caratteristiche utili al trasporto postale e/o alla trasmissione telegrafica, inviata da un mittente alll'indirizzo di recapito di un determinato destinatario, in una unica spedizione, in una data determinata.  In linea di principio una edizione filogicamente attenta dell'epistolario dovrebbe individuare ed elencare le epistole, descrivendone anche le specifiche informazioni di spedizioni (tipologia postale, caratteristiche e scritte di una eventuale busta, dati precisi del mittente e del destinatario, numero dei fogli, ecc.). Nei casi sopra indicati di un testo inviato da un corrispondente a un altro affinchè lo inoltrasse - in genere ma non sempre,  copiato  -  a un terzo, il testo sarebbe da considerare come iscritto su fogli diversi (ma talvolta gli stessi) trasmessi in due diverse epistole. Nel caso del testo copiato, l'edizione filologica dovrebbe pubblicarlo ripetuto nei diversi fogli, nel caso precisando se possibile le diverse mani di scrittura, e permettendo al lettore il confronto. Una tale edizione permetterebbe inoltre più facilmente di visualizzare il flusso di informazioni tra i diversi corrispondenti, e aiuterebbe a ricostruire chi allora fosse informato di che cosa e da chi. In parte, ma non abbiamo sistematicamente controllato, l'individuazione delle diverse epistole dovrebbe  essere possibile dalla lettura dei testi pubblicati. Non sappiamo dire se le modalità di conservazione degli originali permette una individuazione immediata delle epistole, e non sappiamo per esempio se gli originali siano conservati con le rispettive buste. Le edizioni a stampa, le cui scansioni sono qui presentate, hanno tutte seguito un più semplice criterio contenutistico, ignorando eventuali copie dello stesso testo e separando in 'lettere' distinte (porzioni di) testi quando destinati a interlocutori distinti, anche se inviati nella stessa epistola a un destinatario postale.

gramsci.giustizia.org presenta la scansione delle lettere pubblicate nelle principali edizioni a stampa;   ovviamente - non potendo fare altrimenti - secondo i criteri di edizione dei vari curatori di tali edizioni. Le edizioni per ora, Febbraio 2018, prese in considerazione sono le cinque seguenti:

         ● Antonio Gramsci, Lettere dal carcere, a cura di Sergio Caprioglio e Elena Fubini, NUE 60, Einaudi, 1965, Milano;

         ● Antonio Gramsci, Forse rimmarai lontana. Lettere a Julca, a cura di Mimma Paulesu Quercioli, Editori Riuniti - Albatros, 1987, Roma;

         ● Piero Sraffa, Lettere a Tania per Gramsci, a cura di Valentino Gerratana, Editori Riuniti, 1991, Roma;
 
         ● Tatiana Schucht, Lettere ai familiari, a cura di Mimma Paulesu Quercioli, Editori Riuniti, 1991, Roma;

         ● Antonio Gramsci, Tatiana Schucht, Lettere 1926-1935, a cura di Aldo Natoli e Chiara Daniele, NEU, 224, Einuadi, 1997, Milano;

La grande maggioranza delle lettere edite, per quanto siamo riusciti a controllare, sono comprese in queste edizioni, e da queste edizioni sono prese le scansioni comprese nel nostro database (salvo poche altre tratte da altri testi,  per esempio quelle della corrispondenza con Bordiga, e alcune delle corrispondenze collaterali.)

Ricordiamo che l'edizione di Caprioglio e Fubini è l'edizione classica delle lettere, la prima filogicamente seria e sostanzialmente completa per quanto riguarda gli autografi di Antonio Gramsci (non la prima in assoluto). L'edizione delle lettere di Sraffa a Tania Schucht a cura di Gerratana del 1991, ricca di utili note editoriali, permette di seguire il continuo lavorio di Sraffa a favore di Gramsci. In una nota dell'editore si rende noto il suo impegno con l'esecutore letterario di Sraffa di pubblicare "entro il giugno 1994, l'epistolario Piero Sraffa / Tatiana Schucht nella integrale sua bilateralità"; impegno che deve essere stato poi disatteso, essendo le lettere di Tania a Sraffa ancora inedite, se non per una selezione di sette lettere pubblicata nell'appendice, e alcuni ulteriori stralci presenti nelle note di Gerratana. Nel frattempo, il progetto Janus del Trinity College di Cambridge ha messo on-line l'intero corpus delle carte di Sraffa, tra cui le scansioni delle lettere di Tatiana (di cui Sraffa apparentemente conservava delle fotocopie, dopo aver donato gli orignali all'Istituto Gramsci nei primi anni '70), e quindi l'urgenza della pubblicazione delle lettere di Tatiana Schucht è venuta in parte meno (manca ancora una edizione filologica, che spero sia inclusa nel volume dei Carteggi paralleli di cui si è detto). Ho inserito queste ultime scansioni nel mio database. Per ulteriore convenienza un  mirror  parziale del progetto Janus è presente in una sezione di gramsci.giustizia.org.

Benché oggi di fatto di pubblico dominio, le lettere di Tania a Sraffa sono ancora da studiare per la ricostruzione dei reciproci ruoli di Sraffa e di Tania. Sulla base di una prima lettura delle lettere da tempo note si potrebbe indurre che Tania abbia sempre seguito pedissequamente le istruzioni di Sraffa (alcune lettere di Tania a Gramsci riprendono verbatim lettere scrittele da Sraffa), ma altri indizi inducono a pensare che Tania, impiegata da una certa data in poi presso l'ambasciata sovietica a Roma, recepisse invece sopratutto le indicazioni del personale diplomatico sovietico, e dalla lettura attenta dell'epistolario "nella integrale sua bilateralità" potrebbero emergere indicazioni su differenze di opinioni e di azioni di non secondaria importanza per ricostruire chi fece che cosa intorno a Gramsci. 

La pubblicazione delle lettere di Tania ai due nuclei della famiglia Gramsci in Sardegna e della famiglia Schucht a Mosca, a cura di Mimma Paulesu Quercioli, benché più a carattere familiare e con scarsi apparati editoriali, è comunque utile per chiarire alcune circostanze e sopratutto il tenore delle relazioni familiari intorno a Gramsci. Dalla precedente collezione a cura di Mimma Paulesu Quercioli, Forse rimmarai lontana, includo solo le lettere di Giulia (Julia, Julca) ad Antonio, apparentemente solo un piccolo gruppo degli anni 1927-28, e una del 1933, sono state conservate. Di quelle di Antonio a Julia includo le scansioni dalle altre edizioni.

Inedito il corpo delle lettere donate in anni recenti da Antonio Gramsci Jr., con lo scambio di lettere tra le sorelle Schucht, di una certa importanza per chiarire alcune circostanze degli ultimi anni di vita di Gramsci; di queste conosciamo solo alcuni estratti, citati nei suoi testi di Giuseppe Vacca. Dal lato familiare, non escludo che siano ancora da pubblicare, o financo da reperire, alcune lettere tra i familiari Gramsci, per esempio del fratello 'fascista' Mario , ma sappiamo che i figli di Mario hanno distrutto i documenti di famiglia (update settembre 2022: vedi ora la biografia di Lunardelli, che ha ritrovato qualche lettera in archivi militari australiani), o dello sfuggente fratello Gennaro, che potrebbero aiutare a chiarire ulteriori circostanze.

Infine la più recente edizione  - ma ormai vent'anni fa - dell'intero e completo epistolario Antonio Gramsci / Tatiana Schucht permette di avere uno strumento di lavoro indispensabile per ricostruire tutta la vicenda gramsciana.





La descrizione del fondo Epistolario conservato alla FIG:

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