lunedì 14 febbraio 2022 (revisione: 27 luglio 2022 10:29:12)
Su Mario Gramsci
Lunardelli racconta la vita del fratello fascista
Antonio Gramsci era quarto di sette germani, il Mario a cui Massimo Lunardelli ha dedicato una interessante, veloce biografia era il quinto, di due anni più giovane di Antonio. Mario fu fascista, nel senso -ben illustrato nel racconto di Lunardelli- che da un certo punto in poi egli trovò impiego nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, l'istuzionalizzazione militare delle camicie nere come quarta forza militare, riservata agli iscritti al PNF. Con la Milizia Mario fu in Africa, tra nord dell'Etiopia ed Eritrea, e poi in guerra. Preso prigioniero, finì in un campo di prigionia in Australia; ammalotosi di tifo sulla nave che lo rimpatriava, morì a Varese poco dopo il rientro in Italia nel 1945, a 52 anni.
Il racconto di Lunardelli si snoda come racconto della sua stessa ricerca della documentazione per ricostruire la vicenda umana di Mario, tra il recupero del foglio matricolare e la scoperta di qualche copia della corrispondenza alla famiglia nel fascicolo personale conservato in Australia, nelle carte dell'amministrazione dei prigionieri di guerra italiani. Perse, purtroppo, sono le carte di famiglia. Sposo nel 1920 con Anita Emilia Maffei, Mario ebbe du figli, Gianfranco e Cesarina, senza ulteriori eredi diretti. Cesarina sembra abbia distrutto, forse in tarda età, la corrispondenza di famiglia, probabilmente come atto di protezione di una vicenda che sarà stata vissuta, e fatta vivere, con un certo imbarazzo. Per chi oggi cerca di ricostruire la vicenda di Antonio, e quindi dei fratelli Gramsci, in tutti i loro aspetti, è un ovvio disappunto e dispiacere. A chi nel tempo ha avuto la responsabilità delle carte di Antonio, mancò l'idea e la volontà di intercedere presso gli eredi di Mario, che contattati con il dovuto tatto e rispetto probabilmente si sarebbero convinti ad agire altrimenti.
La biografia di Lunardelli è interessante anche come esempio di storia di un italiano comune, che aderisce con una qualche naturalezza, ma apparentemente senza alcun enfasi ideologica, al Fascismo, ne riceve una quache beneficio sociale ed economico, e infine viene travolto dalla guerra, che -per quanto si legge nella breve corrispondenza ritrovata - mi sembra susciti in lui sopratutto stupore di come le cose siano andate. Interessanti, ma materiale per un altro libro, alcune note sulle divisioni tra i prigionieri italiani su come comportarsi nei confronti dei vincitori, e quanto rivendicare del Fascismo.
Un buon libro, utile, come sicuramente lo sarebbe uno -più impegnativo- sul fratello maggiore Gennaro, la cui vicenda umana e politica fu sicuramente più tormentata, e più intrecciata con quella del fratello Antonio, e di cui è sicuramente auspicabile intanto un ricerca documentaria che sia attenta e fiduciosa, senza ricerca di scoop sensazionalistici e senza neppure timori ormai del tutto obsoleti, come è questa di Lunardelli su Mario.
Massimo Lunardelli
Gramsci il fascista. Storia di Mario, il fratello di Antonio
Tra le righe libri (per conto di Andrea Giannasi editore)
184 p., ill. , Brossura
EAN: 9788832871401
2020, Lucca
giovedì 10 febbraio 2022 (revisione: 16 febbraio 2022 10:26:07)
Libri e ricordi di Antonio Rubbi
Libri e ricordi del Ministro degli Esteri di Berlinguer
giovedì 10 febbraio 2022 (revisione: 11 febbraio 2022 21:59:08)
Corneli vs. Roasio
Chi scrisse le liste di proscrizione degli emigranti politici italiani in URSS
Spezzoni di una trasmissione RAI 3, non indentificata (con spezzoni di una precedente trasmissione a cura di Enzo Biagi del 1983), con interventi di Dante Corneli, Antonio Roasio (piuttosto silenzioso) e di Nazareno Scarioli (evidentemente di archivio, dato che Scarioli muore nel 1964), della storica Elena Dundovich e dello storico Giancarlo Lehner, e con ricordi degli eredi Luciana De Marchi, Parisina Baccalà, Vladimiro Bertazzoni, Nella Masutti e altri non idenficati. Verso la fine del primo video si veda la requisitoria di Corneli, Roasio presente, su chi scrivesse i fascicoli personali degli emigranti politici. Per quanto abbia constatato esaminando gli elenchi di emigranti poiltici conservati nei fascicoli del PCdI conservati negli archici del Comintern, le accuse di Corneli sono del tutto confermate, vedi mio articolo Gli Elenchi.
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